In Macbeth e Otello emergono i temi fondamentali della tragedia del potere analizzata da Shakespeare. Lo svelamento del potere genera in Macbeth il dilemma se aspettare che il proprio destino si compia o anticiparlo. La decisione di anticiparlo comporta la necessità di contenere le emozioni che si presenta anche nella tragedia di Otello quando questi trasforma Desdemona nel monumento di se stessa sottraendola, così, al "cangiare cupido delle emozioni". La trasformazione monumentale comporta anche una trasformazione temporale: Otello sospende il tempo così come Lady Macbeth sente il futuro nell'istante. Non esiste un oltre, un tramandare. La conquista del regno è il fine ultimo dei Macbeth che da quel momento non vogliono che "succeda" più niente. Il tempo dovrebbe fermarsi in un eterno presente.
Dal dramma familiare di Otello, in cui il caos interiore rischia di far deragliare il corpo, Shakespeare giunge in Macbeth a un dramma tutto interno al corpo. La sutura del corpo diventa, per Lady Macbeth, una necessità , che poi si mostrerà fallimentare, per poter sopportare gli orrori commessi.
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