Codeluppi spiega la teoria di Dell deChant sui miti che vengono distinti in tre tipi: di base, secondari, terziari.
Attraverso i rituali il mito è attualizzato e sperimentato dagli individui che in tal modo si appropiano anche della forma del sacro. Attraverso le pratiche del consumo contemporaneo gli individui si appropiano del mito della prosperità , con l'importante contributo dei media e della pubblicità .
Il mito è inteso come "narrazione" che armonizza le relazioni tra gli esseri umani e il sacro.
Dell deChant riprende da Jacques Ellul la tripartizione del mito.
I miti di base sono narrazioni su cui si regge il sistema culturale e che offrono agli individui le motivazioni ad agire.
I miti secondari sono forme più accessibili, attraverso cui ile persone entrano in relazione con il mito di base e quindi anche con la sfera sacrale del consumo. Guidano le persone, i comportamenti sociali e i rituali, i quali altro non sono che attualizzazioni della dimensione del sacro contenuta nei miti.
I miti terziari sono ancora più vicini agli individui che con essi si appropiano del mito, raccontando, come attraverso i rituali di consumo, sia possibile partecipare al mito della prosperità .
Un ruolo fondamentale è in tal senso svolto dai media e dalla publlicità i quali attraverso una "creazione di presenza" consentono il passaggio dal mito al rituale di consumo.